Ado 2015. Prendersi cura e avere cura.
- Marco Belotti
- 27 lug 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Volare alto per rendere più bello il mondo che abitiamo.
E' stato questo il titolo e il filo conduttore dell'esperienza dello scorso anno.
Dicevamo che c'è un grande bisogno di alzare lo sguardo, di fare sogni e costruire progetti anche con altri. Un alzare lo sguardo che contemporaneamente sa stare con i piedi per terra, dentro la vita.
Abbiamo tenuto questo filo conduttore, anche quest'anno.
Lo abbiamo ulteriormente tradotto con “Prendersi cura e avere cura”
Tra un'escursione e l'altra, ci siamo dati dei momenti per riflettere su questa realtà, a partire da noi.
Ma ancora più importante è stata la quotidianità di questa esperienza.
E' lì che tutti, nel fare le cose di ogni giorno, ci si è presi cura reciprocamente. Dalla preparazione dei pasti al riordino, dalla pulizia degli ambienti al trascorrere il tempo insieme, dal proprio ritmo nella camminata all'attesa per i tempi diversi di altri.

E, alla fine della settimana, si è detto:
Quando 12 persone riescono a essere la tua famiglia, il tuo branco, e guardare un fuoco che si spegne sotto le stelle, basta e avanza.
Felicità e malinconia.
E' stata la settimana più bella e divertente. L'immagine che mi è rimasta è l'essere stati tutti insieme sempre.
Mi sono divertita un sacco.
In questa settimana sono stato bene. E' stata un'esperienza dove conoscersi e divertirsi. Un'esperienza faticosa ma stupenda.
Mi sono divertito. Abbiamo camminato e raggiunto obiettivi che da lontano sembravano improponibili.
E' da tre anni che vengo. Ogni volta è sempre più bello e interessante. Mi diverto, provo molte emozioni e mi aiuta sempre più.
Arricchita e appagata dalla compagnia e dall'immensa bellezza della montagna.
Sono stato molto bene e mi sono divertito a stare in compagnia.
E' stato interessante, faticoso e avventuroso. La compagnia qui non è il genere di persone che frequento, anzi. Ho però capito che la superficialità è come il razzismo. E' stupida.
Grazie di cuore a tutti.
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